Laboratori creativo-espressivi

A cura di Andrea Graf

Esprimersi creando con le mani non è solo un’azione pratica e manuale, comporta azioni mentali che emozionano e che permettono di progredire e di crescere. Il laboratorio è una “palestra estetica”, finalizzata a stimolare i sensi: allenare gli occhi a vedere, le orecchie a sentire, le mani a toccare.

I miei laboratori non ambiscono alla perfezione e all’uniformità ma hanno l’obiettivo di favorire l’espressione personale a prescindere dal risultato e dai canoni estetici degli adulti. I bambini sono invitati a un ruolo attivo nel processo di creazione e trasformazione. Parlo di lavori ed evito il vezzeggiativo “lavoretti” perché a mio parere sminuisce l’impegno dell’autore, ogni singolo elaborato fatto con impegno ha pieno diritto di essere valorizzato e apprezzato.

Setting di lavoro

Il mio setting di lavoro ha una organizzazione semplice e ordinata che permette di muoversi autonomamente. La somministrazione di strumenti e mezzi è graduale al fine di consentire un tempo giusto per ogni operazione. In questo modo si genera uno spazio dove si percepisce la possibilità di agire liberamente. La figura dell’esperta si affianca e accompagna nell’esperienza, fa da eco per non sovrapporre niente al progetto. Il laboratorio è un luogo di sperimentazione, di scambio, di crescita culturale ed emotiva, uno spazio di libertà e di espressione.

Laboratori didattici

“Il bambino non è immediatamente creativo, lo diventa progressivamente in relazione alla sua educazione conquistando cultura, tecniche e intenzionalità progettuale.”             

Francesco Caggio

Nei miei laboratori, che propongo da anni alle scuole, uso spesso lavori di artisti come ispirazione e per familiarizzare i bambini a questo specifico mezzo espressivo. L’arte stupisce, incuriosisce, emoziona e stimola a essere creativi.

Elaboro progetti e percorsi raccordandomi con le insegnanti e in funzione delle diverse esigenze: età degli alunni, dimensione del gruppo, numero e durata degli incontri, spazio a disposizione, obbiettivi da raggiungere.

Un incontro tipo

● L’organizzazione dello spazio è fondamentale per lo svolgimento dell’attività. Prima dell’arrivo dei bambini sistemo tavoli e sedie in funzione all’attività prevista; metto in vista certi oggetti e/o materiali con l’idea che attirino l’attenzione dei bambini e li incuriosiscano; tengo altri materiali a portata di mano, non in vista, perché troppi oggetti possono causare un eccesso di stimoli. Cerco di rendere l’ambiente invitante.

● Breve introduzione al tema, potrebbe essere una foto, un oggetto, una storia breve, una domanda, un gioco…

● Consegna del lavoro con invito al fare. I bambini hanno la possibilità di sperimentare, scoprire, inventare, usare la loro fantasia, essere creativi, mettere in pratica le proprie idee, usare materiali, essere originali.

Essere originale significa saper produrre qualcosa che non esisteva prima.

Conclusione: mettere insieme i prodotti, osservare i risultati, condividere esperienze, commentare emozioni. Importantissimo è evitare di giudicare i lavori!

Metodologia

Affinché un bambino capisca una cosa deve costruirla, reinventarla lui stesso.”

Jean Piaget

La “mia” metodologia dopo anni di esperienza e formazione si manifesta in una metodologia ispirata a quelle di Bruno Munari, Arno Stern, Maria Montessori. La mia formazione in arteterapia presso “Artelieu” di Pescara influenza significativamente il mio lavoro.